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Come praticare e comunicare la liberazione LGBTQ+ all’interno di un business

Filanda11
3 min readJun 16, 2021

Giugno si dipinge di arcobaleno. Siamo nel mese del Pride, dove ogni anno si ricorda la rivolta di Stonewall, dove la comunità LGBTQ di Greenwich Village a New York si ribellò ai continui abusi e discriminazioni.

Come designers e consulenti contribuiamo a immaginare e re-immaginare il mondo che abbiamo attorno. Per questo abbiamo una responsabilità: prendere coscienza di come il mondo sta cambiando e scegliere come navigare dinamiche sociali, che influenzano i nostri design, i nostri servizi, e tutti noi come individui e come comunità.

Come è possibile quindi partecipare alla lotta per la liberazione queer come azienda? Quali sono dei consigli che possono essere applicati sia in modo immediato sia che puntino a trasformare l’azienda nel tempo?

Step 1 — Educhiamoci

Secondo un’analisi di Future Manager Alliance il 60% delle persone che si identificano come LGBTQ+, laureati da meno di dieci anni, si sentono discriminate nel posto di lavoro. Secondo uno studio della Regione Piemonte, in Italia il 13% delle persone LGBT intervistate ha visto respingere la propria candidatura ad un posto di lavoro in ragione del proprio orientamento sessuale, valore che sale al 45% per le persone transessuali e transgender. Per questo motivo molte persone LGBTQ+ decide di non rivelare il proprio orientamento sessuale nel posto di lavoro.

All’interno delle aziende il problema delle discriminazioni si amplifica, infatti la maggior parte di esse non ha nessun protocollo che gestisce discriminazione di genere, razza o orientamento, il 67% degli intervistati infatti non saprebbe a chi rivolgersi per denunciare molestie o discriminazioni.

Step 2 — Cultura aziendale

Come è possibile ripensare e creare un ambiente di lavoro che sia veramente un luogo dove questo tipo di cultura viene attivamente combattuto?

Altolà alla normatività.

E importante che la cultura che si vive e pratica all’ interno dell’ azienda rifletta i valori sulla quale si basa. Questo può tradurre accettando e promuovendo il fatto che persone LGBTQ+ e LGBTQ ally esprimano il proprio essere in modo libero e mobile, e che si sentano incoraggiate a dire la propria, ed a manifestare critiche e pareri riguardo a questi temi all’interno dell’ azienda.

Step 3 — Immagina attivamente una realtà migliore

Le parole sono importanti, infatti possono plasmare l’esperienza che abbiamo della realtà. Per questo è importante non usare retoriche di assimilazione\accettazione ma cercando di cambiare e re-immaginare le istituzioni che le hanno create.

Come designers e come consulenti possiamo impegnarci a ridefinire lo status quo e impegnarsi a praticare un design etico. Applicando i principi della liberazione LGBTQ+ possiamo abbracciare inclusione e re-immaginazione come una parte integrante dei nostri servizi, prodotti e gestione dei dati.

Noi.

In pratica in F11 e Miriade ci stiamo impegnando a mettere a punto delle policy che proteggono e tutelano i lavoratori da discriminazioni interne e con clienti, promuovendo un ambiente aziendale che si impegna ad educare e fare proprie queste tematiche, e supportando progetti community-based che attivamente supportano la lotta per la liberazione queer.

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Filanda11

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